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LA CITTÀ DI BRA
Bra è un comune piemontese di 28.000 abitanti situato in provincia di Cuneo, si trova nella zona del Roero, è situata a sud di Torino dalla quale dista 50 km e a nord-est di Cuneo, dalla quale dista 50 km.


La Bra di ieri

Le origini e gli insediamenti umani nella zona di Bra sono antichissimi, tanto che la presenza umana è accertata già durante l'era neolitica. Nel periodo romano venne fondata alla fine del II secolo a.C. lungo la valle del Tanaro la città di Pollentia (attuale Pollenzo), importante centro di traffico commerciale e militare tra i porti liguri e la pianura piemontese.
A seguito della decadenza di Pollentia, iniziò lo spostamento dei suoi abitanti verso l'altopiano dell'odierna Bra, ritenuto più sicuro. Bra assorse al rango di città nel 1760 su decreto di Carlo Emanuele III di Savoia. Il Settecento fu il secolo che vide la città di Bra espandersi e fiorire sotto il profilo architettonico, anche grazie alla presenza di Bernardo Antonio Vittone, architetto che realizzò due capolavori dell'arte tardo-barocca: la tondeggiante facciata del Palazzo Municipale e la chiesa di Santa Chiara. L'Ottocento diede a Bra uomini di notevole levatura in più campi.
San Giuseppe Benedetto Cottolengo (nato a Bra nel 1786), che fondò la Piccola Casa della Divina Provvidenza. Tra gli uomini di studi e scienza si ricordano il latinista G.B. Gandino, l'archeologo Edoardo Brizio gli scienziati naturalisti Ettore e Federico Craveri (fondatori del Museo di Scienze naturali, che oggi porta il loro nome).


La Bra di oggi

Con il nuovo secolo Bra ebbe la forza di trasformare il proprio tessuto economico e produttivo. Le botteghe artigianali di cuoio e pellami, alimentate dalla ricca filiera dell'allevamento bovino tipico della pianura cuneese, si trasformarono in vere e proprie industrie conciarie.
La loro presenza, la mano d'opera necessaria al proprio funzionamento, il mercato alimentato dalle forniture di calzature militari per le forze di stanza in città, finirono per connotare l’intero agglomerato e la sua popolazione, frutto di flussi migratori consistenti sopratutto dalle zone più povere del meridione italiano. Nacque così il nuovo volto industriale di Bra che, forte anche dell'espansione delle attività manifatturiere nella vicina Torino, mutò decisamente le tranquille abitudini della cittadina di provincia.
In questo ambito si svolsero le vicende narrate da Giovanni Arpino (di famiglia braidese per parte materna) nei suoi celeberrimi romanzi o ne "L'uomo di Torino" di Velso Mucci. Se oggi poco è rimasto del periodo delle concerie, il tessuto industriale di Bra ha saputo trarre da quell'esperienza la linfa necessaria per il suo sviluppo successivo. Quando dagli estratti tannici, indispensabili nella concia, si estrasse la formaldeide, le aziende braidesi riconvertirono le proprie produzioni facendo diventare Bra uno dei maggiori centri mondiali nella lavorazione delle materie plastiche.
Oggi la città dispone di aziende che in svariati settori hanno saputo superare i confini nazionali ed ha enfatizzato ancor più il proprio ruolo di centro di scambi divenendo luogo di intermediazione nel commercio delle produzioni orticole autoctone, delle produzione vitivinciole, zootecniche e della ricca filiera agroalimentare delle zone di Langa, Roero e pianura cuneese.
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